Il polmone di un bambino di quasi 4 anni, affetto da una rara malattia respiratoria degenerativa, è stato rigenerato mediante l’infusione di cellule staminali mesenchimali. Il protocollo, già applicato sugli adulti, è stato ideato presso la Chirurgia Pediatrica dell’ospedale Buzzi di Milano. Grazie a questa terapia il piccolo può respirare autonomamente quasi tutto il giorno.

Si tratta di un trattamento, applicato per la prima volta al mondo in ambito pediatrico, ancora in fase sperimentale, a breve verrà effettuato anche il secondo ciclo di trattamento. Il trattamento rientra tra le “terapie compassionevoli”, poiché ancora non approvato. Questo trattamento rappresenta una speranza anche per altre malattie malformative e degenerative respiratorie, non solo pediatriche. Pertanto, dopo il secondo ciclo di staminali, verranno arruolati bambini con altre patologie respiratorie.

Si tratta di un progetto di studio di medicina rigenerativa e chirurgia sviluppato in collaborazione con l’Università di Milano e che ha ricevuto il consenso dell’Agenzia italiana del farmaco. “Mediante un infusione di cellule staminali, conservate presso una biobanca, è stata fermata la degenerazione del polmone provocata dalla malattia, permettendo agli alveoli di crescere ed espandersi in maniera corretta”, ha spiegato Pelizzo, primario di Chirurgia Pediatrica del nuovo ospedale pediatrico Buzzi.

Il bambino ha cominciato il suo percorso a Palermo nel 2019, affronterà il secondo ciclo di infusione presso l’ospedale Buzzi di Milano. Nella sua breve vita, il bambino ha vissuto per due anni in ospedale incapace di respirare da solo. Oggi è in grado di farlo da solo per 20 ore al giorno.

Il cordone ombelicale è una ricca fonte di cellule staminali sia ematopoietiche che mesenchimali, l’unica occasione per accedere a questa importante risorsa, al fine di conservarla presso una biobanca, è il momento del parto.

Fonte: TGcom